Cogito ergo voto

sabato, giugno 16, 2007

I Bei Tempi Andati

Da "Il Giornale", un intervento di Michele Brambilla:

Quale beneficio possono portare le sfilate con chiappe e tette (siliconate) al vento? A che cosa servono i pupazzi del Papa vestito da nazista? E che cosa c’entrano, nel corteo, quei nostalgici del positivismo ottocentesco dell’Uaar, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti? Eppure ci saranno, magari con la benedizione del loro maestro, il professor Odifreddi, il matematico che ritiene che con due conti si può svelare «l’enorme mister dell’universo», per dirla con il Carducci, e dimostrare che Dio non esiste. Ma che cosa c’entra l’esistenza o meno dell’Onnipotente con l’omosessualità?
Me lo chiedo anche io. Che centra Odifreddi in questa invettiva contro il gay pride? Magari lo hai tirato in ballo solo perchè ti sta antipatico, che ne so. Certo è, che tirare in ballo un personaggio che a te sta antipatico con un 'Magari' e poi arrivare ad una conclusione del genere è davvero fazioso, direi quasi patetico.


Tutto questo non serve a nulla. Sono finiti da un pezzo, e per fortuna, i tempi delle odiose discriminazioni, i tempi in cui i termini «gay» e «omosessuale» ancora non esistevano e sui giornali si parlava di «torbidi ambienti», «quelli così», «il terzo sesso», «gli invertiti». Basta leggere qualsiasi posta del cuore sulle riviste patinate o vedere le fiction sulla famiglia per rendersi conto che i tempi sono cambiati, anzi se vogliamo dirla tutta oggi, specie negli ambienti «che contano», è guardato come un imbecille chi ha la stessa moglie da vent’anni, non l’ha mai tradita e ha fatto qualche figlio con lei.

Ma davvero? E' così mal visto chi ha trovato la sua vera metà? Più mal visto dei gay?
Certo che è così. D'altronde la faccenda dei gay è stata ormai catalogata: sono semplicemente dei "deviati", "culattoni", e "invertiti".
Anche questa è Italia.

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